Il 2021 di Amadori


Flavio Amadori

Presidente Amadori Spa

Questa seconda edizione del Report di Sostenibilità, che analizza l’impegno del nostro gruppo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel 2021, è la conferma per i nostri stakeholder di quanto queste tematiche siano determinanti nella visione strategica di Amadori.

Il futuro, è inutile nasconderlo, è sempre più imprevedibile. Lo scorso anno, nel presentare la prima edizione, parlavo di un 2020 che aveva stravolto le nostre vite. Il 2021 per la nostra azienda, così come per il nostro Paese, ha segnato un deciso recupero a livello economico e ha generato un’iniezione di fiducia grazie alla campagna vaccinale. Per quanto ci riguarda, il 2021 è stato segnato dal buon esito delle strategie aziendali e commerciali e da continui investimenti su tutta la filiera. L’influenza aviaria e l’aumento progressivo dei costi delle materie prime non ci hanno mai fatto abbassare la guardia e la nostra azienda, così come l’intero comparto, ha saputo affrontare bene, pur con difficoltà, queste crisi. I risultati che emergono dal bilancio finanziario consolidato, fatturato in aumento a 1,362 miliardi di euro ed EBITDA a 85,9 milioni di euro, confermano che la strada intrapresa è quella giusta.

Quanto sta accadendo da fine febbraio in Ucraina ci pone di fronte a un inatteso terremoto, ancora più complesso perché siamo appena usciti da una crisi sanitaria e ci troviamo davanti a fatti di cui avevamo memoria solo dai racconti dei nostri padri o dai libri di storia. L’aumento
vertiginoso dei prezzi dell’energia e il rischio di una crisi alimentare, dirette conseguenze della guerra, pongono nuove sfide che sono sicuro riusciremo ad affrontare lavorando in sinergia con tutta la nostra filiera. Infine, l’attuale crisi climatica ci invita a mettere in atto azioni che possano contribuire alla riduzione del nostro impatto ambientale, se pensiamo al futuro delle nuove generazioni. Dalla nostra posizione possiamo essere certi che, come in passato, abbiamo forze e risorse per continuare ad essere protagonisti attivi del nostro futuro. Il gruppo Amadori ha piani chiari e ben definiti, riassunti nei nostri valori: sostenibilità ambientale, sociale ed economica, l’importanza di avere una filiera integrata, italiana e tracciabile, oltre al sostegno alle nostre persone, alle comunità di cui facciamo parte, ai territori che ci ospitano. Tutto ciò fa parte della nostra cultura e ci accompagna nel nostro lavoro di portare ogni giorno sulle tavole degli italiani prodotti sani, gustosi e controllati avendo cura del benessere degli animali che alleviamo.

In questo contesto difficile, ognuno dovrà continuare a fare la sua parte, ancora meglio di prima, perché maggiori complessità necessitano di maggiore impegno e responsabilità. Non siamo statisti o ambasciatori, ma possiamo essere persone responsabili, con un forte senso del dovere e un’etica semplice quanto nobile, che fece grande l’Italia nel dopoguerra. Credo fortemente in questi valori, oggi più che mai.

Francesco Berti

Amministratore Delegato Amadori Spa

Come ricorderemo il 2021? Un intermezzo di normalità, incastrato fra due grandi crisi esogene (Covid-19 e invasione russa dell’Ucraina), che hanno esacerbato complessità dirette già esistenti nel nostro comparto come l’influenza aviaria e l’aumento dei costi delle materie prime? Oppure è l’inizio, come sostengono gli esperti di politica internazionale, di un riassetto economico-politico-sociale? O un’altra puntata della perdurante instabilità che, dalla bolla della new economy in poi, sta caratterizzando il XXI secolo?

Il rischio di perdersi in analisi complicate, come di cadere in ovvietà, è facile. Meglio ripartire dal proprio giardino di casa, tenendo lo sguardo aperto al mondo; iniziamo dagli importanti risultati che il gruppo ha ottenuto nel 2021, a livello economico ma anche in ambito di rendicontazione non finanziaria.

Nella presentazione del primo Report di Sostenibilità avevo definito il 2020 un anno sfidante, in cui il gruppo Amadori ha messo alla prova tutta la sua capacità di resilienza. Il 2021 non è stato da meno. Tuttavia, siamo stati capaci di cogliere le opportunità che la ripresa dei mercati e dei consumi ci hanno portato, in una situazione difficile e segnata, per il settore, dall’emergenzalegata all’influenza aviaria e dal vertiginoso aumento dei costi delle materie prime. A livello di business siamo tornati a crescere nei canali che erano stati bloccati dalla pandemia. Gli investimenti industriali su tutta la filiera sono continuati: innovazione, integrazione, sostenibilità, digitalizzazione sono le parole chiave del nostro piano di sviluppo, che ci permette di essere riconosciuti da clienti e consumatori come partner dalla massima affidabilità per qualità e
differenziazione dell’offerta.

Il successo commerciale delle filiere di alta qualità, ad esempio quelle caratterizzate dall’assenza di antibiotici, e dei prodotti elaborati danno ragione ai nostri piani di crescita, volti a elevare costantemente l’offerta Amadori. Nel 2021 abbiamo inoltre fatto il nostro ingresso nel segmento della colazione e della merenda con i nuovi impasti freschi per pancake, a conferma della propensione alla ricerca e all’innovazione di prodotto che caratterizza il gruppo.

L’impegno verso la sostenibilità viaggia di pari passo con lo sviluppo industriale. Sono tanti i tavoli aperti coi business partner strategici su questo fronte, dalla logistica al packaging. Per quanto riguarda il primo aspetto, nel 2021 abbiamo scelto di monitorare le nostre performance
logistiche iniziando una collaborazione con Green Router al fine di effettuare una mappatura puntuale delle emissioni legate al trasporto logistico lungo tutta la filiera integrata. Dal punto di vista del packaging, invece, abbiamo coinvolto i nostri business partner nella Green Packaging Challenge, un’iniziativa volta a rinnovare e ripensare aspetti chiave della catena del valore.

L’Agrifood italiano ha una grande opportunità e il gruppo Amadori vuole fare la propria parte nel percorso verso la transizione ecologica, pur davanti ai repentini cambiamenti di scenario. Per questo dobbiamo continuare a sviluppare un nuovo approccio produttivo fondato sul rispetto dell’ambiente, delle persone e degli animali, garantendo allo stesso tempo un prodotto di qualità e sicuro. Questi obiettivi ci permetteranno, inoltre, di essere allineati alle finalità della strategia Farm to Fork, al centro del Green Deal europeo. Per fare ciò, non possiamo che continuare a farci guidare dalla filiera integrata, la nostra bussola. Una filiera italiana, architrave della crescita e barriera in caso di crisi. E ribadisco quanto scrissi nella scorsa edizione del Report: per vincere è necessario che tutti gli attori della filiera, diretti e indiretti, e i nostri stakeholder siano nostri compagni di viaggio.